lunedì 8 febbraio 2010

Federico Romero Bayter

Breve premessa: seguendo le regole del gioco, qui avrebbe dovuto esserci l'intervista ad Antonio Cataldo. Al momento però, Antonio non è in Italia, rientrerà a Venezia a fine febbraio. Nel frattempo io, che non so aspettare, ho incontrato Federico Romero Bayter...il gioco del carciofo non si ferma.

Federico è nato a Bogotà. Federico è un pittore. Federico non ha ancora compiuto 30 anni e vive in Italia da quando ne aveva 14. Federico non è più tornato in Colombia da allora. Federico tifa Genoa. Federico dipinge su tele di canapa e lino trattate con colla sintetica. Federico legge in media quattro libri al mese. Federico ha gli occhi verdi e una bocca più grande di quella di Mick Jagger. Qualche anno fa ad ArteGenova, avevo notato i suoi quadri. Coincidenza: mesi dopo, ci siamo ritrovati seduti accanto sullo stesso treno. Proprio su un treno, Federico ha risposto a queste domande:

FEDERICO ROMERO BAYTER: non ti senti una rockstar con questo nome?
(ride) Non mi vedì già sui libri di storia dell'arte?

Da piccolo volevi fare il pittore?
Sì, era il mio sogno, non facevo altro che disegnare. Ero piccolo -forse avevo 6/7 anni - quando mi regalarono il mio primo libro su Michelangelo e Raffaello. A 10, uno su Velasquez: ne rimasi folgorato. Credo però di aver avuto la piena consapevolezza che volevo fare il pittore a 22 anni quando sono stato in Spagna, a Granada, per l'Erasmus. Lì ho avuto il mio primo studio, che poi era anche la mia stanza. Il cielo di Granada farebbe desiderare a chiunque di diventare pittore...

Come definiresti il tuo lavoro?

Sono un imbianchino di lusso.

C'è sempre "acqua" nei tuoi lavori. Perchè?

Perchè c'è acqua nei luoghi a cui sono particolarmente legato: Bogotà, Genova, Barcellona, Venezia. E forse perchè non so nuotare molto bene...

Tu hai fatto l'accademia, cosa pensi di artisti che provengono da altri percorsi?
Che sono fortunati... A Bacon mancava forse qualcosa? L'Accademia purtroppo ha delle mancanze soprattutto per quanto riguarda la tecnica di base. Ti dicono e ti ripetono che devi essere un bravo pr con critici e galleristi, avrei preferito mi avessero insegnato ad usare la vernice finale o che mi avessero spiegato come montare un telaio. Io questo l'ho imparato da un amico restauratore. Per distruggere dei codici devi conoscere quei codici e l'Accademia pur dandoti molto, non ti completa nella preparazione.

In quale, di queste citazioni ti riconosci?

-"Le persone in genere non sono così brutte come vengono ritratte" P.Picasso -"Se creo qualcosa usando il cuore, facilmente funzionerà. Se invece uso la testa, sarà molto difficile" M.Chagall
-"Sono una delle persone più gelose al mondo. La mia mano destra è gelosa della sinistra se dipinge un bel quadro" A.Warhol

Sono d'accordo con Chagall, pur non amandolo particolarmente.

Il momento del tuo lavoro che ti piace di più?

Quando comincio un nuovo quadro perchè è come iniziare a fare l'amore.

A cosa stai lavorando adesso?

Ad una serie di incisioni per una Stamperia storica di Milano. Acqueforti e acquetinte: ricavo delle incisioni dai miei disegni poi, come i vecchi artisti, supervisiono il lavoro. Si occupano loro della morsura della lastra nell'acido, della pulitura e della stampa.

Genova è spesso nei tuoi quadri, cosa ti piace di più di questa città?

I quadri di Van Dick e Rubens che molti genovesi non sanno di avere in città.

La tua ora ideale per dipingere?

Al mattino!

Mi fai il nome di un tuo amico artista?
Tamara Ferioli

(Ritrovo primo pomeriggio in stazione centrale a Milano. Deciso di non partire per Genova. Camminato. Stop in un bar in zona isola, bevuto bicchiere di vino. Parlato della Colombia, di Pablo Escobar, di Cuba, di Fidel Castro, di istruzione gratuita. Disegnata mappa del Sud America. Usciti dal bar. Camminato. Parlato della Galleria Rotta di Genova. Di nuovo Stazione Centrale. Preso treno per Piacenza. Parlato di Jodorowsky e sogni lucidi, parlato di favole, scoperto che Alice nel Paese delle Meraviglie era castana e non bionda. Stazione di Piacenza. Camminato. Vista Galleria Nuovospazio. Visti quadri di Federico. Conosciuto Loretta. Riso con Loretta. Conosciuto Alfredo Casali. Camminato. Bevuto cioccolata calda. Preso treno per Milano. Parlato di libri, Flamenco e Paco De Lucia. Visto il taccuino con i disegni di Federico. Cena in Porta Romana: cacio e pepe, vino, dolce e Agricanto. Camminato, camminato e ancora camminato...)


Federico Romero Bayter lo trovi qui

2 commenti:

cielosereno ha detto...

Lui mi ricorda qualcuno...from Belin!

cielosereno ha detto...

No Belin (ah ah ah) ma Berlin!!!